Alla 65.ma edizione del Taormina Film Fest si annuncia un interessante focus sulla Calabria, con il nuovo e atipico western «Aspromonte. La Terra degli ultimi» di Mimmo Calopresti, che sarà proiettato Martedì 2 Luglio in anteprima come evento speciale (ore 20:45 al Teatro Antico).
Il regista presenterà – insieme ai protagonisti Marcello Fonte e Francesco Colella – il film, che è interpretato con grande partecipazione da Valeria Bruni Tedeschi, Marco Leonardi, Sergio Rubini, Fabrizio Gifuni e con il ritorno al cinema di Elisabetta Gregoraci, qui di casa, essendo nata a Soverato.
«Aspromonte. Fine Anni ’50. Una donna muore di parto, in quanto il medico non riesce ad arrivare in tempo nel paese di Africo, dove la madre vive, e – soprattutto – perché non esiste una vera strada di collegamento. Intanto Giulia, la nuova maestra elementare, venuta dal Nord, cerca di insegnare l’italiano agli alunni. Gli uomini protestano e il Sindaco promette l’apertura di uno studio per ospitare un medico, ma – nell’attesa – decidono di costruire loro stessi una strada che raggiunga il paese…»
Il lungometraggio è tratto da “Via dall’Aspromonte” di Pietro Criaco (Rubettino Editore). Il mitico massiccio montuoso della Calabria, noto per il ferimento di Garibaldi ad opera dei soldati piemontesi, aveva già dato titolo ad altri film. Si pensi all’omonimo «Aspromonte» di Hedy Krissane, del 2012, in cui (anche qui) il protagonista si scontra con una realtà complessa e incomprensibile, un mondo ignoto e una natura incantata, tra gli antichi mestieri e la difficile lingua grecanica.
Il regista non sceglie a caso il paese di Africo, già oggetto nel 1928 di una celebre inchiesta di Umberto Zanotti Bianco e Manlio Rossi Doria, tra le case dirute, per un antico terremoto, le persone malate, a causa della mancanza di un medico, i ragazzi che fanno scuola nella stanza da letto della maestra, e tutti si nutrono di pane fatto con lenticchie e cicerchie. A seguito di quell’inchiesta, il Genio civile fece costruire una passerella per attraversare due corsi d’acqua e poi un asilo e un ambulatorio.
Calopresti conosce bene questo territorio e la sua storia, in quanto è originario di Polistena, e presenta così il film (Italia 2019, 87′): «Africo è in Europa, e ci ricorda cosa, solo un secolo fa, poteva essere la nostra terra, ma – in quanto Sud – assomiglia, nei suoi sogni e nelle sue sconfitte, più che al nostro continente, a tutti i luoghi ai margini del mondo. Ancora vivi, ancora presenti, ancora disperatamente alla ricerca di un futuro, alla porte dell’Europa…»
Musiche di Nicola Piovani; Fotografia: Stefano Falivene; Montaggio: Valerio Quintarelli. Scritto e sceneggiato dal regista con Monica Zapelli (autrice de “I Cento Passi”), con la collaborazione di Fulvio Lucisano. Girato in Calabria a Ottobre 2018. Prodotto da Federica e Fulvio Lucisano per I.I.F. Italian International Film, con Rai Cinema. Nelle sale a Settembre.